Siamo ciò che mangiamo: la dieta della felicità
Non ci stancheremo mai di ricordarvi che siamo (letteralmente!) ciò che mangiamo. L’alimentazione ha un impatto enorme sul nostro stato di salute, andando a influenzare fattori che trascendono il semplice aspetto fisico. Avere un occhio di riguardo per macro e micronutrienti, quindi, può fare davvero la differenza. La dieta della felicità è influenzata essenzialmente dal triptofano, il protagonista dell’approfondimento di oggi.
Che cos’è il triptofano?
Il triptofano è un aminoacido essenziale, ovvero un aminoacido che si deve assumere tramite l’alimentazione e che quindi il nostro corpo non può produrre autonomamente. Tutti gli aminoacidi servono al corpo per la costruzione di nuove proteine. Oltre a svolgere questa funzione, il triptofano si trova nella posizione centrale di uno svincolo metabolico fondamentale nel benessere neurologico e nella percezione de dolore.
Infatti, il triptofano è la base per la produzione, nell’organismo, di neurotrasmettitori quali l’adrenalina o l’endorfina che trasmettono informazioni tra le cellule nervose.
È anche il punto di partenza per la sintesi di alcune sostanze biologiche come la serotonina che è nota come “ormone del buonumore” e può essere convertita in melatonina, importantissima per il ritmo sonno-veglia.
La chinurenina
In presenza di alti livelli di infiammazione, la via metabolica che produce serotonina e melatonina viene interrotta a favore della seconda via dello svincolo metabolico, quella che fa produrre chinurenina. La chinurenina è un altro amminoacido dal quale è possibile produrre niacina, a sua volta fondamentale per la respirazione delle cellule e la circolazione sanguigna.
La chinurenina, a sua volta, può formare:
- acido chinurenico che ha una azione antiossodante, antinfiammatoria e analgesica
- acido chinolinico che ha un’azione pro-ossidante, azione proinfiammatoria e pro-algesica e quindi pro-dolorifica
Purtroppo quest’ultima via è spesso favorita dalla cronicizzazione dell’infiammazione. Quando si sottraggono al cervello serotonina e melatonina, si corre il rischio di andare verso l’ossidazione e verso un’azione pro-infiammatoria. Questo sembra essere il meccanismo alla base di una patologia del nuovo millennio: la fibromialgia.
La riduzione di triptofano endogeno crea una riduzione della serotonina di 7 volte nell’uomo e di 42 volte nella donna: ecco perché le donne sono più sensibili al dolore, ed ecco perché la fibromialgia è molto più presente nelle donne e con maggior intensità del dolore.
Quali alimenti contengono il triptofano?
Ricapitolando, il cibo ci rende felici (non solo appagati!) e il triptofano è una prova di ciò. Questo amminoacido è presente in numerosi alimenti che, quindi, aiutano il nostro corpo a produrre la serotonina, l’ormone della felicità.
Fortunatamente, il triptofano è contenuto in molti alimenti. Particolarmente ricchi di triptofano sono:
- legumi;
- carne e pesce;
- latte e prodotti caseari;
- uova;
- cioccolato fondente;
- arachidi e semi oleosi;
Come non ci stancheremo mai di ripetere, l’equilibrio la fa da padrone. È chiaro, per esempio, che una dieta basata su un’assunzione eccessiva di prodotti caseari non è la strada da seguire per la dieta della felicità!
Basta qualche accorgimento (come imparare a leggere bene le etichette dei prodotti!) e la felicità è a portata di tavola. Scegliere ingredienti semplici, il meno lavorati possibile è una scelta consapevole dai molteplici benefici. Ecco perché il triptofano può essere un alleato prezioso per la concentrazione, oppure per garantirsi notti di sonno lunghe e riposanti.